Le discriminazioni territoriali sono una realtà delle tariffe RC Auto basate sulla criminalizzazione generalizzata degli assicurati, lo dimostra anche la rilevazione dell’andamento delle tariffe presentata da IVASS relativa ai primi due trimestri del 2015.
Tariffe che scendono, ma non abbastanza rispetto agli utili delle imprese. Nella pur positiva ed innegabile diminuzione del dato tariffario restano però ampie le differenze tra cittadini con la stessa storia assicurativa ma con il CAP diverso. L’emendamento approvato ieri alla Camera, frutto di un Leonardesco Impegno e della mobilitazione di tanti cittadini riporta alla ragione l’analisi tecnica e personalizzata dell’assicurato.
Cinque anni senza sinistri, utilizzo di uno strumento di geolocalizzazione e tutti potranno usufruire della stessa tariffa che non potrà superare la tariffa media nazionale. Sembrerebbe una grande vittoria, in realtà dimostra quanto incivile sia un sistema che per anni ha liberamente vessato milioni di cittadini e che per mitigarlo, al posto di una spontanea azione commerciale delle imprese assicurative, pur possibile in un mercato liberalizzato, sia nelle tariffe, sia nelle condizioni, si è ridotto a dover ricorrere al solito atto di forza statalista, necessario, quando la prepotenza diventa sistema.
Siamo ben consapevoli che l’utilizzo delle scatole nere possa influire nella privacy di chi la utilizza, soprattutto se non verranno ben dettagliete le modalità di utilizzo dei tracciati, ma è pur sempre vero che l’utilizzo di questi strumenti rende enormemente più sicuro l’uso dell’auto, permette il soccorso anche quando non si è in grado di richiederlo e riduce le azioni speculative ed i fenomeni criminali connessi ai furti dei veicoli. Certamente l’emendamento approvato ieri è una goccia nel mare delle concessioni alle lobby che l’intero impianto del Ddl concorrenza contiene, solo riflettere sulle altre storture non consente di gioire se non per la parzialità del risultato.
Di certo, almeno rispetto alla RC Auto, se questa sarà la Legge futura, si aprono per le Imprese più lungimiranti delle opportunità enormi per tornare a fare sviluppo nelle aree fino ad oggi più colpite dal caro RC Auto. Si potrà tornare a parlare di funzione sociale delle assicurazioni puntando decisamente a questioni oggi ancora irrisolte come le coperture per i danni catastrofali, le coperture per la mancata autosufficienza (LTC), le integrative sanitarie, le protection in genere.
Ci aspettiamo nell’immediato, ovviamente, reazioni rancorose di ANIA su una disfatta che in larga misura si poteva evitare con comportamenti diversi, ma ci aspettiamo anche una contemporanea serena riflessione sulle tante cose che nella RC Auto non funzionano ancora e su cui si può e si deve lavorare insieme lasciando da parte le divisioni.
Troppe le cose ignorate dal Ddl Concorrenza nella RC Auto, troppi i punti di convergenza su cui non si è fatto abbastanza, e se non vogliamo che quella di oggi sia solo una vittoria di Pirro è necessario tornare da subito al tavolo comune e rimettere sul piatto ciò che veramente serve al sistema per renderlo sostenibile, sicuro, equo.
Per questo chiederemo un incontro ad ANIA ed Unipol perchè si possa agire oggi e non quando, tra non molto, le tariffe torneranno a risalire.
Fabrizio Premuti
Presidente Konsumer Italia
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