Il cappio si stringe sempre più al collo di chi, con comportamenti al limite dell’espulsione, inganna e tradisce i consumatori che in buona fede avevano riposto fiducia in un marchio o un’etichetta. La sanzione che l’AGCM irroga alla prima delle 9 etichette segnalate per l’olio di oliva extravergine, stabilisce che di extravergine aveva solo la scritta in etichetta e sta a significare due cose:
- La prima, che il tempo di raccontare balle ai consumatori è finito, la comunicazione dei pregi e delle qualità di un proprio prodotto deve essere trasparente e rispecchiare le vere caratteristiche del prodotto o del servizio che viene prestato o venduto al cliente Consumatore.
- La seconda, che l’alleanza tra informazione indipendente e associazioni consumatori indipendenti è una strada che si deve rafforzare sempre più.
Se non avessimo avuto il campanello di allarme lanciato da IL TEST Salvagente tutto questo sarebbe passato inosservato e taluni distributori molto poco attenti a quello che propinano ai consumatori l’avrebbero fatta franca. Se non ci fosse stata Konsumer Italia a raccogliere l’allarme ed a segnalare all’AGCM l’illecito, avrebbero continuato a farla franca. E qui dobbiamo anche precisare che subito dopo di noi anche gli amici di Codici (rete dei consumatori) hanno prodotto esposti all’AGCM. La sinergia e coesione tra le due forme di tutela ha invece permesso che si arrivasse a tutto questo. Certo è la punta di quello che sappiamo sia l’icemberg sommerso, ma ad ogni limatura di punta ne emerge ancora un pò e ci permette di assottigliare sempre più la parte sommersa sconfiggendo malfattori, malandrini, criminali, truffatori, insabbiatori, ingannatori e così via, l’elenco è lungo.
Primadonna, l’olio non extravergine di oliva di Lidl con la sentenza dell’AGCM diventa ora primamulta, consumatori attenti che questo olio è ancora sugli scaffali dei supermercati e senza una buona riduzione del prezzo di vendita, forse sull’acquisto è bene rifletterci, è un olio sano, non dannoso per la salute ma è pur sempre un olio diverso da quello risportato in etichetta. Su questo vogliamo anche lanciare una riflessione alla lidl ed a tutti gli operatori che ritengono corretto dare una informazione trasparente e prodotti di qualità, non si vive di solo marketing, serve anche un confronto serio e sereno ma costante con le associazioni consumatori che siano particolarmente attive nel proprio settore di appartenenza, finchè le imprese continueranno ad ignorare il valore aggiunto che possono dare i consumatori saremo costretti tutti ad assistere a sterili muro contro muro che non portano alcun vantaggio ad alcuno dei due protagonisti. Dialogo è la parola d’ordine.
Restiamo ora in ansiosa attesa dei risultati delle altre 8 segnalazioni certi che l’AGCM, come sempre, sarà ancora a lungo, la maggior alleata dei consumatori italiani nel mantenimento della legalità in commercio.
ufficio stampa