Per chi si è visto annullare un viaggio, una vacanza o un biglietto per un evento artistico, il governo ha previsto che, a discrezione dell’operatore, fosse previsto un voucher o il rimborso ( ovviamente tutti hanno proposto il voucher ).
Il provvedimento assurdo contenuto nel decreto Cura Italia, dopo le critiche dei consumatori e le osservazioni arrivate dall’Europa, è stato modificato col decreto Rilancio. Secondo voi come poteva essere modificato? Come il titolo del decreto, il governo ha fatto un bel rilancio: ha concesso 18 mesi di tempo all’operatore per trasformare il voucher in rimborso! Quindi chi ha versato soldi per fare un viaggio, un soggiorno o per vedere un evento culturale, deve aspettare 18 mesi per riavere i soldi.
Perché solo in Italia devono accadere queste cose? Si parla tanto di crisi di liquidità delle famiglie e non è detto che quei soldi bloccati siano una spesa superflua, anzi, alla luce delle perdite economiche causate dalla crisi legata al Covid, quasi certamente le condizioni economiche ante Covid, sono peggiorate per molti.
Quei soldi versati non sono spese voluttuarie ma sono soldi di persone che avrebbero il diritto e la necessità di riaverli. Da un lato si parla di rilancio, dall’altro si impedisce di rientrare dei propri soldi.
Tutto ciò è scandaloso! Il diritto al rimborso è sacrosanto e costringere i consumatori ad attendere 18 mesi è una vera vessazione. Non voglio neanche pensare cosa potrebbe accadere se dovessero essere annullati altri viaggi per un’improvvisa impennata dei contagi, e come si comporterà il governo con una famiglia che semmai ha usufruito del bonus vacanza.
Un bel voucher con bonus da poter riavere dopo più di un anno: ulteriori soldi bloccati con la beffa del bonus che, a questo punto, risulterebbe come un vero specchietto per le allodole.
Vincenzo Ferrante
Vice Presidente Konsumer Italia