Oggi mi va di scrivere qualche riflessione sul settore a cui appartengo “volontariamente” da qualche anno: le associazioni di consumatori. Sono solo alcuni comportamenti che reputo negativi e poco opportuni.
Eccone alcuni:
- In precisi periodi dell’anno, pur di avere il proprio nome sui media, vengono tirate fuori statistiche – senza nessuna base scientifica – sui costi in aumento nei mercati, scuola, consumi, saldi e altre indagini in cui le percentuali sono rigorosamente in aumento e formate da numeri a casaccio.
- Minacciare la “mitica” Class Action giusto per far rumore su situazioni che garantiscano una buona eco mediatica.
- Fingere di fare associazionismo proponendo numeri telefonici a pagamento o abbonamenti, giusto per finanziarsi meglio.
- Far affrontare specifiche problematiche al classico “tuttologo” e non affidarsi mai ad esperti di quello specifico settore.
Voler sempre mettere in evidenza i problemi senza mai proporre soluzioni.
Sono questi alcuni aspetti del settore che mi fanno realmente arrabbiare, soprattutto perché reputo fondamentale l’azione che un’associazione in difesa dei consumatori deve avere in una società che ci vuole sempre più “consumatori poco consapevoli”.
Forse sono stato un po’ troppo duro, però se non la smettiamo con certi atteggiamenti, indeboliamo sempre più chi diciamo di voler difendere: i consumatori.
Vincenzo Ferrante
Vice Presidente Konsumer Italia