Il branco che avrebbe aggredito il giovane Willy Monteiro era animato dalla presenza di soggetti abituati al combattimento delle arti marziali. Non vogliamo criminalizzare lo sport o tipologie di sport in particolare ma è bene rendersi conto che alcune pratiche sportive generano violenza e un senso di onnipotenza che fanno perdere, come sembra in questo caso, ogni freno inibitore.
Ora, per praticare uno sport viene sempre richiesto, preliminarmente, un certificato di sana e robusta costituzione che serve ad accertare che le condizioni fisiche del soggetto siano compatibili alla pratica sportiva che vuole svolgere. Questo, però, non è sufficiente negli sport più violenti dove si dovrebbe accertare anche l’integrità mentale di chi lo pratica.
Konsumer Italia ed Assoconfam chiedono, per questo, al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, di prendere in considerazione l’introduzione di un percorso di osservazione psicologica per i giovani atleti che intendono intraprendere tali pratiche sportive; un colloquio preliminare che ne attesti l’idoneità alla frequenza e controlli successivi tesi a rilevare il mantenimento della stabilità emotiva.
Mai più si dovrà confondere sport e violenza gratuita!
Ufficio stampa
Konsumer Italia