Quattrocento euro circa: è quanto dovranno pagare i datori di lavoro che hanno aderito alla Sanatoria della ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.
L’otto settembre, infatti, è stato promulgato il decreto attuativo e prevede che, per i mesi che vanno dalla data di assunzione (mediamente febbraio) fino ad adesso (ottobre) il datore di lavoro debba pagare un importo di euro 156 per ogni mese per monte contributivo.
“Bisogna tenere presente – spiega Fabrizio Premuti, presidente dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia – che, mediamente, il monte contributivo al minimo è invece di circa 110 euro mensili.
Quindi risulta un’ulteriore sanzione ricorrente di 46 euro per ogni mese e non un forfait come previsto dal decreto, quasi 400 in tutto”. “Va considerato” aggiunge Alfredo Magnifico Segretario Generale di Confintesa Smart “che, nella maggior parte dei casi, sono stati i dipendenti stessi a pagare la sanzione di 500 euro prevista dalla Sanatoria e lo faranno anche per i 400 euro”.
È un malcostume che va denunciato: nell’80% dei casi, soprattutto al sud, sono i dipendenti a pagarsi completamente i contributi a contrario di quanto prevede la legge: solo il 25%.
Konsumer Italia e Confintesa si impegnano a sollecitare i Parlamentari affinché sia chiesto un chiarimento al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, sulla specifica sanzione dei 46 euro aggiuntivi all’importo dei minimi contributivi con contestuale richiesta di rateizzazione del progresso contributivo, difficilmente sostenibile da chi lavora al minimo di 25 ore settimanali. Inoltre, propongono la derubricazione della sanzione che “nelle more del decreto doveva essere un forfait unico e non un premio ricorrente” dice Premuti.