“Siamo sotto uno stato di emergenza, ciò fa pensare che ci sia l’urgenza nell’accertare se una persona è positiva o meno al Coronavirus. Ma questa velocità non è riscontabile nei drive-in che utilizzati per poter effettuare i tamponi” lo dichiara, in una nota, Fabrizio Premuti, presidente dell’associazione dei consumatori Konsumer . “L’associazione – continua – è subissata di telefonate di protesta da parte dei cittadini che, in alcune zone, devono aspettare nelle macchine anche fino a otto ore e, spesso, con bambini di età inferiore ai due anni. È inaccettabile che il sistema sia così male organizzato. Oltretutto, le file che rasentano il chilometro, finiscono per rappresentare un ingombro alla circolazione stradale causando ingorghi, rallentamenti e un enorme aumento dello smog nell’aria a danno dell’ambiente. Chiediamo un intervento urgente delle autorità affinché le fila siano regolate dalla polizia locale; siano aumentati i punti di prelievo e non limitati a uno solo per drive in; che siano utilizzati quelli che paradossalmente sono vuoti come, ad esempio, a Fiumicino; che sia data la precedenza ai soggetti più vulnerabili come i bambini, le persone anziane e i malati. Al ritmo attuale, per fare lo screening totale della popolazione servirebbero due anni: c’è tutto il tempo per trasmettere il virus e morire” conclude Premuti.
Roma, 08.10.2020