I“caregiver”: molti non sanno cosa voglia dire ma coinvolge circa 8,5 milioni di persone, ovvero il 14,9% della popolazione. Parliamo di coloro che si prendono cura di un familiare fragile perché malato, disabile o anziano. È un’attività non retribuita ma che si svolge H24, senza ferie, senza malattia e senza nessuna tutela da parte dello Stato.
Legge. In Italia, infatti, nonostante le numerose proposte che sono state presentate non esiste una legge specifica a tutela dei caregiver. Di conseguenza, a tale figura spettano solo le tutele previse dalla legge n. 104/1992 e dal dl n. 151/2001. Quindi parliamo di tre giorni mensili di permesso retribuito dal lavoro e la possibilità di beneficiare di un congedo straordinario retribuito della durata massima di due anni riconosciuti nei casi in cui l’assistito si trovi in una condizione grave.
In Europa, invece, sono molti gli Stati che tutelano esplicitamente da tempo chi assiste i propri cari. In Spagna, Francia, Gran Bretagna, Romania, Polonia e Grecia esistono delle normative ben specifiche per questa categoria. Non solo. Nel 2015 la Commissione petizioni del Parlamento europeo ha raccolto la denuncia delle violazioni dei diritti umani dei caregiver ed ha sollecitato il nostro Governo ad intervenire in merito.