La prima volta del Presidente Luigi Federico Signorini non è diversa dalle ormai troppe prime volte in cui il senso di istituzionalità e continuità è ben marcato così come la professionalità e preparazione che ha sempre contraddistinto i tanti Presidenti DG Banca d’Italia che si sono alternati dal 6 luglio 2012, data che decretava la fine dell’Isvap; auguriamo al Presidente Signorini una maggiore longevità dei suoi predecessori, è utile al mercato ed è utile a chi, come noi mal digerisce il subordine del settore a Banca d’Italia, ha bisogno di riferimenti che siano certi e rappresentativi di un settore che ha un ruolo sociale di enorme rilevanza. Forse al Paese servirebbe un’Athority assicurativa che torni ad essere totalmente indipendente, come in Europa EIOPA è certamente indipendente dall’Autorithy Bancaria.
Abbiamo molto apprezzato il lavoro svolto, nel suo complesso, da Ivass e sorvolando su quanto di buono c’è stato in un anno funestato da una Pandemia ci prese sottolineare alcune tematiche che ai Consumatori non possono passare inosservate e su cui ad Ivass si chiede un maggior impegno spingendo l’acceleratore.
La prima è certamente quella della RC Auto, ora che un tesoretto le Compagnie lo abbiano certamente accumulato per la forte contrazione dei sinistri del 2020 è certificato. Non abbiamo mai chiesto al mercato di rimetterci, al contrario abbiamo sempre sostenuto che il rischio d’impresa deve essere compensato da utili, mai come quest’anno però gli utili per certe Imprese Assicurative rasentano la speculazione. Non è possibile che un’Authority degna di questo nome sia inibita dal poter intervenire, anche con dirigismo, su queste Imprese. Non è sufficiente appellarsi alla mobilità del consumatore, serve sanzionare chi da una giusta remunerazione passa ad una speculazione; non solo per i Consumatori ma anche per tutte quelle Imprese che con responsabilità hanno volontariamente compensato totalmente o in parte i propri assicurati, siamo particolarmente grati a chi ha per primo tracciato la strada, Unipolsai non si è limitata al voucher RC Auto, è intervenuta anche direttamente sul Covid affrontandone il rischio gratuitamente per i propri assicurati, molte ne hanno seguito l’esempio, chi non l’ha fatto non basta invitarlo serve costringerli prima che possano farlo loro aumentando le riserve sinistri.
La Rc Auto, nella sua normativa primaria, ha bisogno di una spolverata per essere adeguata ai tempi, noi siamo sicuramente tra i nostalgici della mutualità pura, la liberalizzazione non è stata una conquista per i consumatori e chiunque paghi una polizza RC Auto lo sa bene. Non per questo in un gruppo di lavoro che ha visto la presenza al tavolo di intermediari, riparatori, periti assicurativi, esperti e consumatori abbiamo predisposto una proposta di adeguamento proiettata verso il futuro e che preveda un rating dell’assicurato che possa incidere fortemente sulla tariffa con una rivisitazione del Risarcimento diretto che ne renda più trasparenti e veloci i passaggi con un maggior controllo rispetto alle frodi. Restiamo del parere che, nel futuro, vada modificato il Codice Civile consentendo l’abolizione completa dei passaggi economici in denaro riferiti alla riparazione dei mezzi, un mezzo danneggiato va riparato o rottamato.
Danni Catastrofali, la proposta di Legge è già depositata, va sostenuta apportando i giusti correttivi su questo sta lavorando alacremente il Cineas in un tavolo, diretto dall’Ing. Sergio Ginocchietti e dove sono presenti anche i consumatori, oltre ai massimi esperti di questa problematica. Ivass deve avere un ruolo importante e fare pressione sul Parlamento affinchè anche l’Italia si doti di una legge che sia all’altezza delle sfide che sia il cambiamento climatico, sia il dissesto idrogeologico del nostro Paese e non ultimi i fenomeni sismici ed eruttivi ci impongono di fronteggiare in modo oggi inadeguato.
Sul vita, crescono le vendite di prodotti linked, questo in controtendenza all’intero comparto vita. Non può essere tollerato che il settore assicurativo scarichi il rischio sul consumatore, questi prodotti sarebbe meglio sparissero dal portafoglio detenuto dai singoli consumatori. Sono un rischio che si palesa come perdita solo a distanza di anni di cui la maggior parte dei sottoscrittori è inconsapevole.
Su tutto, il recente “scontro” tra intermediari ed Istituto deve far riflettere sul significato di trasparenza, consapevolezza e semplificazione. Non c’è consumatore che abbia mai letto le condizioni di polizza, un rischio enorme quando si sottoscrive in via diretta, molto meno rischioso sottoscrivere con l’ausilio di un intermediario; ma è necessario che lo stesso intermediario non sia poi costretto da complicazioni normative di ogni tipo a dover intrattenere forzatamente l’assicurato su amenità di vario tipo, al consumatore serve sapere che cosa è garantito, che cosa è escluso, quali limitazioni ha il prodotto, riusciremo mai a farlo in 4 paginette eliminando circa 16 firme oggi occorrenti per affermare che si è informati di ciò che non si conosce?