- Settore assicurativo finanziariamente sano ma meno ricco a causa della crisi del ramo vita.
- I prezzi delle polizze RCA tornano a salire (+4%) risultando più costose della media europea.
- Lotta alle frodi ancora inadeguata.
- L’Italia si conferma ancora una volta risulta un Paese sotto assicurato nei rami danni
***
Ieri è stato presentato pubblicamente il rapporto annuale dell’autorità di vigilanza delle imprese assicuratrici sullo stato di salute del settore assicurativo.
A colpire la sensibile contrazione del RAMO VITA: -11% rispetto all’anno precedente. Alla base di questa contrazione della raccolta premi ci sono diverse cause a partire da una minore propensione al risparmio delle famiglie italiane dovuta anche all’inflazione ed al rincaro dei prezzi. Anche la vicenda EUROVITA può aver causato una perdita di fiducia degli investitori anche se probabilmente si tratta di un caso isolato.
Un altro dato sorprendente è la collocazione dell’Italia al 25° posto tra i paesi OCSE nel rapporto raccolta premi danni/PIL. Questo dato è probabilmente imputabile al prezzo elevato delle polizze RCA che toglie risorse alle famiglie rispetto ad altre forme assicurative in materia di salute, immobili e responsabilità civile.
Nonostante quest’ultimo dato evidenzi che l’Italia è ancora un paese sostanzialmente sotto assicurato, i bilanci delle imprese assicuratrici del 2022 si chiudono con un risultato di esercizio di 2,3 MLD di euro. Quindi un settore complessivamente sano nonostante il confronto con l’anno precedente evidenzi un calo del 65,9%.
Per quanto riguarda il settore della RCA, il ciclo di riduzione dei premi assicurativi (-26% tra il primo trimestre 2014 e 2023) sembra essersi esaurito e, complice l’andamento inflattivo, nel primo trimestre 2023 di registra un aumento dei prezzi del 4% con un premio medio che si attesta a € 368 risultando ancora più elevato di € 61 rispetto alla media degli altri paesi europei (+15%). Il costo eccessivo delle polizze RCA penalizza il settore assicurativo sulla vendita di garanzie accessorie (Kasko, atti vandalici, eventi naturali, ecc.) che in altri paesi europei sono molto più diffuse.
Il dato positivo è che si registra una continua convergenza dei premi tra Nord e Sud del Paese grazie anche alla diffusione delle scatole nere che ha incentivato le scontistiche agli assicurati.
Anche il rapporto tra numero di veicoli assicurati e numero di incidenti stradali (la cosiddetta frequenza sinistri), risulta attestata al 5,1% rispetto al 4,9% dell’anno precedente. In ogni caso questo dato rimane nettamente inferiore ai valori pre-pandemia dove questo valore risultava superiore al 6%.
Anche il costo medio dei sinistri risulta in aumento rispetto agli anni precedenti: +2,7% rispetto al 2021 e +11,8% rispetto al 2019. Tale dato risente del sensibile rincaro del costo dei ricambi anche se l’incidenza del danno a cose rispetto al costo totale dei sinistri è del 40%.
Per quanto riguarda la lotta alle frodi assicurative,ritenuta una delle principali cause alla base del costo delle polizze, si registra che il settore non risulta ancora performante in questo tipo di attività.
Posto che gli unici dati disponibili riguardano il solo ramo RCA, appare ragionevole ipotizzare che per gli altri settori assicurativi non esiste neanche la consapevolezza del numero di frodi perpetrate ai danni delle compagnie di assicurazione e indirettamente della collettività.
Dal rapporto IVASS emerge infatti che i risparmi per sventate frodi nella r.c. auto sono stati pari a 214 milioni di euro, derivanti da circa 40 mila sinistri (-5% circa rispetto all’anno precedente). Rispetto al costo complessivo dei sinistri (circa 8MLD di euro) significa che la lotta alle frodi ha contribuito ad un risparmio del 2,6%.
I dati sui potenziali sinistri a rischio frode elaborati dalla stessa Autorità di Vigilanza in materia di RCA evidenziano che nel 2022 i possibili sinistri fraudolenti sono stati 627.612. Ciò significa che, a fronte di un costo medio di € 4.950, hanno causato al settore un danno potenziale di oltre 3,1MLD di euro pari al 38% del costo complessivo dei risarcimenti. In altre parole un’efficacie lotta alle frodi potrebbe generare un calo del prezzo delle polizze a doppia cifra.
Appare pertanto evidente che, stante l’affidabilità delle rilevazioni IVASS, l’attività antifrode del settore assicurativo appare ancora molto deficitaria.
Un contributo in questa direzione potrebbe provenire dalla proposta di riforma della RCA messa a punto da KONSUMER ITALIA che mira appunto a modificare una serie di norme che disincentivano la lotta alle frodi a partire dalla normativa sul risarcimento diretto a quella del bonus/malus.
La relazione del Presidente dell’IVASS ha infine sottolineato che le alluvioni dei mesi scorsi in Romagna, così come le forti grandinate in altre zone d’Italia conseguenti alla transizione climatica evidenziano un’esigenza di maggiore protezione assicurativa.
Anche su questo fronte KONSUMER ITALIA si è fatta promotrice di una proposta di legge volta a realizzare una polizza obbligatoria sugli immobili a fronte del rischio di calamità naturali.
Massimo Treffiletti
Resp. settore assicurativo di Konsumer Italia