A detta degli esperti del settore, la produzione di automobili intelligenti, ovvero dotate di soluzioni ad altissima tecnologia, in grado di offrire una guida assistita, aumentare la sicurezza stradale e ridurre al contempo l’affaticamento e lo stress del conducente su lunghi tragitti o nel traffico stop-and-go, inizierà già dal 2020.
La maggior parte degli odierni sistemi avanzati di assistenza alla guida si basano sull’elaborazione delle centraline elettroniche automobilistiche standard. Sono in grado di alimentare funzionalità come la frenata automatica di emergenza, ma non sono in grado di cogliere tutte le possibili situazioni di frenata, elemento che, insieme ad altre variabili, è al vaglio di ricercatori e scienziati, con l’obiettivo di rendere sempre meno impattante l’elemento umano nella conduzione dei veicoli.
Sono diverse le tecnologie in sperimentazione a livello mondiale (anche in Italia, con Modena in testa) e le case automobilistiche hanno già messo in piedi grandi investimenti per avviare questo nuovo business, che rappresenta l’auto del futuro. L’obiettivo è gestire reti neurali profonde che identificano e reagiscono a una varietà di pericoli per il rilevamento di oggetti, semafori e il riconoscimento dei segnali stradali. Attraverso l’utilizzo di speciali software, si intende dar vita ad una piattaforma di esperienza intelligente che consente sia il monitoraggio del conducente che la visualizzazione a bordo del veicolo. Oltre a ciò, la messa in rete dei veicoli permetterà alle auto di “parlare” con la città, in un continuo scambio di informazioni.
“Sentieri all’avanguardia, che nonostante le sperimentazioni proficue dovranno fare i conti con i problemi atavici che affliggono la nostra rete viaria e che saranno percorsi con grandi difficoltà –commenta Fabrizio Premuti, presidente Konsumer Italia-. Purtroppo, quotidianamente ci troviamo di fronte a segnali stradali poco chiari, a volte illeggibili e privi della necessaria periodica manutenzione da parte dei proprietari della rete viaria, il che rende questa nuova frontiera un obiettivo più onirico che reale”.
La sfida rappresentata dalle auto intelligenti, se da una parte tende ad impattare, con l’ausilio della tecnologia, sulla maggiore sicurezza stradale, dall’altra trova l’ostacolo di una rete viaria vetusta, che nel tempo non è stata sufficientemente attenzionata dall’opera di manutenzione e rifacimento necessaria a garantire un livello base di sicurezza per gli utenti della strada. Se l’obiettivo, dunque, è connettere le auto tra di loro, facendole “parlare” con la città, ci si domanda cosa quest’ultima dovrebbe rispondere ad un software avanguardistico che gli domanderà quale sia, ad esempio, il limite di velocità prescritto, se persino l’occhio umano non sarà in grado di valutare (ma non certo per colpa sua), cosa dica il segnale stradale di riferimento, perché danneggiato, vetusto, o peggio, illeggibile.
La frontiera delle auto intelligenti, dunque, sebbene solletichi con fascino la fantasia degli italiani, per ora non può che essere relegata ad una dimensione puramente utopica. Manutenete le strade, sostituite i segnali stradali decadenti, curate la segnaletica orizzontale! Solo così, forse, la tecnologia delle auto intelligenti troverà davvero terreno fertile per attecchire anche nel nostro Paese.
Alessandra Carloni
Ufficio Stampa Konsumer Italia