Il Black-out di Wind Infostrada di Venerdì 13 Giugno, pone alcuni spunti nuovi, in virtù della sempre maggiore dipendenza dalle tecnologie.
Finita la gara, che in questi casi scatta in maniera naturale tra associazioni di consumatori, su chi lancerà per prima la mitica Class Action, passiamo ai punti che più interessano i consumatori:
- Quando vi è un problema tecnico, è possibile che unazienda che si occupa di comunicazioni, non sappia comunicare o non comunichi nulla!
- È assurdo che in questi casi non possa scattare un protocollo di roaming che garantisca la sicurezza dei cittadini dal blackout di rete.
- Risolto il problema tecnico, oltre a chiarirne tutti gli aspetti, nellottica di trasparenza tra utenti ed operatore, è lecito che Wind possa prevedere forme di compensazione in termini di scomputo di costi di tariffa, per il servizio non goduto.
In una società in cui la comunicazione mobile è sfruttata e diffusa sia per motivi di lavoro che per uso personale, occorre rivedere i protocolli di sicurezza in caso di improvvisi guasti tecnici, al fine di garantire i cittadini e le aziende da danni che, negli anni, neanche si potevano immaginare. Compito di unassociazione dei consumatori non è solo quello di vincere lo sprint a chi nomina per prima la parola class action ( che poi tale non è ), ma prevedere e farsi carico nei confronti delle autorità di settore, di chiedere risposte efficaci a casistiche nuove ed al ripetersi delle criticità.