Chi ha investito nei Buoni Fruttiferi Postali negli anni ‘80 lo sa: a fronte di un certo guadagno promesso nel momento della sottoscrizione, trent’anni dopo, al raggiungimento della scadenza, la somma liquidata risultava nettamente inferiore a quella attesa (peraltro chiaramente indicata nella tabella stampata sul retro del Buono stesso). Konsumer Italia, dopo numerosi casi trattati dall’arbitro bancario e finanziario – ABF, che ha dato ragione a molti dei nostri assistiti, offre sostegno e consulenza ai risparmiatori delusi.
Ma vediamo cosa è accaduto. Il problema ha riguardato i Buoni emessi prima del 30 giugno 1986 (e nello specifico le serie N, O, e P) perché un Decreto Ministeriale del 13.6.1986, emettendo la nuova serie Q, ha esteso i minori rendimenti di questa serie anche ai Buoni delle serie precedenti già in possesso dei risparmiatori, senza che i questi ultimi fossero informati adeguatamente.
Per questa casistica, dopo vari tentennamenti della giurisprudenza, una recentissima pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite del febbraio 2019 ha avvalorato la correttezza del declassamento dei rendimenti successivo. E quindi oggi sono rimaste poche le speranze dei risparmiatori che avevano sottoscritto Buoni prima del 30 giungo 1986 di ottenere i rendimenti promessi in origine.
Resta però ancora aperta una diversa questione che interessa ancora migliaia di risparmiatori che hanno investito nei Buoni Fruttiferi Postali dopo il 1 luglio 1986 e quindi dopo l’entrata in vigore della famigerata serie dei Buoni Q.
«Infatti, in molti casi gli uffici postali agivano superficialmente, senza la dovuta diligenza– spiega l’Avv. Marisa Costelli, referente di Konsumer Italia- e invece di usare i nuovi moduli di Buoni della serie Q, continuavano ad usare i moduli delle serie precedenti che avevano nel cassetto (cioè i moduli delle serie O e P) senza segnalare – come avrebbero dovuto – che questi Buoni venivano assoggettati ai minori rendimenti per tutti i trent’anni di validità».
Così – ancora una volta – migliaia di risparmiatori si sono trovati ad avere la sgradita sorpresa di vedersi liquidare importi sensibilmente inferiori dopo avere conservato questi Buoni più di vent’anni.
«Sono ormai innumerevoli le decisioni dell’Arbitro Bancario e Finanziario -ABF che danno ragione ai risparmiatori – interviene Fabrizio Premuti, Presidente Konsumer Italia- quindi chi si rivolge a questo organismo può recuperare le somme corrette, in breve tempo e senza dover avviare complicate e costose cause ».
«Certamente è fondamentale rivolgersi a dei professionisti che conoscano la materia e la procedura da avviare -conclude Premuti- previa attenta analisi della casistica. Konsumer Italia, che vanta diverse procedure concluse con successo dinanzi all’ABF, invita tutti i risparmiatori delusi a rivolgersi agli sportelli più vicini alle proprie abitazioni».