Il Presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella rilancia il ruolo della scatola nera come possibile strumento «per abbattere i prezzi delle polizze Rc Auto nelle zone ad alto tasso di frode». Il Garante della Concorrenza, in passato molto critico nei confronti delle compagnie assicurative italiane, complice il premio medio più alto rispetto ai competitor europei, ieri, al 16° Annual Assicurazioni organizzato da Il Sole 24 Ore in collaborazione con BCG e Dla Piper, ha presentato una lunga relazione che sembra aver aperto un nuovo dialogo con il comparto delle polizze: «I dati sul confronto internazionale mostrano come l’Italia si caratterizzi per essere il paese con frequenza e costo medio dei sinistri tra i più elevati dei paesi europei», ha esordito il presidente. In particolare, ha sottolineato l’Authority, la frequenza dei sinistri in Italia «è quasi il doppio di quella in Francia e in Olanda e supera di circa il 30% quella registrata in Germania; mentre il costo medio dei sinistri in Italia supera quello della Francia di circa il 13% e quello della Germania di oltre il 20% ed è oltre il doppio di quello del Portogallo». Tuttavia, per ridurre il costo Rc Auto, va fatto di più «sul fronte delle frodi». In Italia quelle accertate ai danni delle compagnie sono «quattro volte inferiori a quello accertate nel Regno Unito e la metà di quelle in Francia».
E anche il costo delle polizze in Italia è più alto del 25% rispetto alla media europea, con punte massime in Campania (1.169,40 euro), Puglia (1.022,11 euro) e Calabria (929,15), dove i premi doppiano quelli delle Regioni con i valori più bassi. Per abbassare i premi RC Auto, Konsumer Italia è da sempre favorevole alla soluzione black box: «Installiamo la scatola nera su tutte le macchine dichiarava il Presidente Fabrizio Premuti, nel corso della trasmissione Cuore e Denari in onda su Radio 24 il 10 settembre scorso non solo sulla Ferrari. Tra l’altro, assicurare una Ferrari costa come assicurare qualsiasi altra vettura della stessa cilindrata!». Durante la stessa trasmissione Premuti considerava il divario di prezzi tra le Regioni italiane l’effetto di una «discriminazione territoriale, tanto che è diffusissimo il fenomeno di chi dichiara una falsa residenza per pagare meno in territori dove il rischio (e di conseguenza il premio) è più basso, per mezzo di falsi e sottolineo falsi intermediari».
Il tema della scatola nera come possibile deterrente delle frodi è stato fonte di dibattito anche tra i manager d’azienda. Alessandro Scarfò, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Assicura, è convinto dell’utilità del mezzo, mentre Alessandro Santoliquido, Direttore Generale di Sara Assicurazioni, ritiene che possono «rappresentare un onere non necessario» con relativi impatti sul costo della polizza nell’ordine di un incremento del prezzo del 15-20%. Scarfò, d’altra parte, ha rilanciato precisando che, complice la guerra dei prezzi innescata in parte dal peso rilevante che le compagnie internet hanno sul mercato, ben inquadrato in un’analisi fatta da Leonardo Felician, amministratore delegato di Genialloyd, la black box può diventare un sistema per deviare la competizione dalle tariffe ai servizi. In quest’ottica, Ugo Cotroneo, partner di Boston Consulting Group, ha spiegato come i dati siano «un asset strategico» per le compagnie. Perché utili a tracciare meglio il profilo del cliente e quindi a prezzarne il rischio. Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza, è convinto che «la vera sfida» stia proprio nel «fare statistiche sui dati». E per farlo, certamente, la digitalizzazione di processi e prodotti diventa un passo chiave. In virtù di questo, Axa, come confermato da Maurizio Cappiello, direttore generale di Axa Assicurazioni, sta lavorando «per completare l’evoluzione digitale entro il 2017».
Tornando alla relazione di Pitruzzella, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato auspica anche la rivisitazione delle note tabelle per il risarcimento del danno ammettendo che «l’individuazione di valori di risarcimento ancorati a un chiaro e omogeneo approccio può qualificarsi come benchmark in grado di fornire quegli elementi di certezza che possono contribuire ad impostare corrette politiche di pricing». Insomma, Pitruzzella, pur citando una ricerca fatta in passato che sottolineava il prezzo ancora alto delle coperture, ha riconosciuto il contesto di difficoltà in cui si muovono le compagnie italiane.
Nel corso dell’Annual si è parlato anche di Solvency II, definito da Dario Focarelli, Direttore Generale dell’Ania, «il nuovo testo unico delle assicurazioni». Un testo unico che per Massimo Luvié, Vice Direttore Generale di Reale Mutua, deve essere interpretato come «un vero cambiamento culturale dell’azienda». Infine Uberto Ventura, Amministratore Delegato di Aon e Alessandro De Felice, Chief Risk Officer di Prysmian, hanno sottolineato l’importanza di una corretta «gestione del rischio» per le imprese italiane.