Raffaella Grisafi, vice presidente vicaria Konsumer “Troppo spesso il consumatore è costretto a rinunciare a tutelarsi. Ma noi possiamo aiutarvi”
Alessandra Schofield
Molti possono essere i punti di incontro tra consumerismo ed ambito condominiale, notoriamente caratterizzato da un elevatissimo numero di controversie. Spiega Raffaella Grisafi, vice presidente vicaria di Konsumer Italia e consulente legale “Abbiamo quattordici milioni di condomini, che significa quattordici milioni di famiglie consumatrici. E poiché il condominio è per antonomasia il luogo della conflittualità, è anche quello dove meglio può esprimersi lo strumento della risoluzione stragiudiziale delle controversie che, a sua volta, fa parte delle tipicità del consumerismo”. La risoluzione stragiudiziale, nel condominio come in tutte le materie del consumo, permette infatti di ridurre costi e durata dei procedimenti ed arrivare a un risultato che spesso invece – percorrendo le strade tradizionali – è negato per mancato accesso alla giustizia, o costi e tempi eccessivi “Troppo spesso il consumatore è costretto a rinunciare a tutelarsi, mentre i sistemi stragiudiziali per le controversie condominiali rappresentano un’occasione di tutela e protezione dei propri diritti”.
Il contesto condominiale è particolare, perché rappresenta l’ambito delle questioni di principio: si va dal semplice caso del cane che abbaia all’infiltrazione d’acqua, alle diatribe sulla pulizia delle scale. È un settore molto variegato per la tipologia di tematiche alla base delle liti. “Dal punto di vista giuridico, il condominio può rilevare sia in quanto ente adottato dalla giurisprudenza come consumatore, sia per i singoli condomini. Quindi in questo settore confluiscono diversi profili consumeristi – sottolinea Grisafi – La gestione stragiudiziale della controversia, strumento che proprio grazie alle associazioni dei consumatori nasce e si potenzia, quale che ne sia la forma (es. arbitrato, conciliazione, mediazione, ecc.) è uno strumento positivo per entrambe le parti”. Non è solo il consumatore a beneficiarne, infatti, ma anche le aziende in termini di limitazione del contenzioso, sostenibilità dei costi di giudizio, fidelizzazione della clientela. Ed è, al contempo, un elemento che fa percepire meglio l’importanza delle associazioni dei consumatori, che possono colmare una grande lacuna informativa “I consumatori non sanno quali strumenti hanno a disposizione né che le associazioni consumeristiche gestiscono tutte le diverse aree della risoluzione stragiudiziale nonché della necessità di fare rete tra tutti i protagonisti del settore”. Oggi gli strumenti ci sono, quindi, ma non c’è sufficiente informazione né tra i professionisti né tra i consumatori e realtà come Konsumer Italia giocano un ruolo molto importante per la promozione dei diritti e per la facilitazione dell’accesso da parte dei consumatori a questi mezzi, che altrimenti resterebbero inutilizzati. “Evitare di sottoporre un consumatore a anni di causa è una questione di ordine sociale, al di là della questione della giustizia in senso stretto. La sottoscrizione dell’accordo tra Konsumer Italia ed una grande associazione di Amministratori di Condominio, Confamministrare, dovrà essere trampolino di lancio per un’Amministratore 3.0 e condomini 3.0, più informati e più preparati con percorsi di formazione ed informazione condivisi da cui far emergere con grande chiarezza e trasparenza anche percorsi deflattivi semplici e poco onerosi. Non serve a nulla aver fatto il Codice del Consumo se poi non abbiamo i mezzi per applicare le norme o tutelare i diritti”. E nel contesto condominiale, da cui nasce anche il nostro accordo strategico con Confamministrare, dato il tasso di altissima conflittualità, la risoluzione stragiudiziale non solo facilita la risoluzione dei problemi, ma anche la distensione dei rapporti “Perché si finisce sempre con il trascurare il fattore umano ed il carico di stress che il costante contrasto con i propri vicini, che si incontrano ogni giorno, comporta allorché la lite finisce col confondersi con la quotidianità. È un elemento che incide molto sulla qualità della vita delle persone” conclude Raffaella Grisafi.