Dopo il lungo stop dei banchetti e delle cerimonie, dal 15 giugno, c’è stato finalmente il via libera ai festeggiamenti per i matrimoni. Sono, però, ancora tante le disposizioni e le norme da rispettare per poter festeggiare con parenti e amici.
Tutti gli invitati, in primis, devono essere muniti di Green-pass, ottenibile dopo i 15 giorni dalla prima dose vaccinale, completando il ciclo vaccinale con entrambe le dosi o effettuando un tampone che, ovviamente, dovrà risultare negativo nelle 48 ore precedenti alla cerimonia.
La parola agli sposi
L’esempio di Silvia Mammola, la social media marketing di Konsumer Italia, che si è trovata a dover rimandare di un anno il suo matrimonio programmato in origine per il 25 Luglio 2020, al 17 Luglio 2021!
“Ė stato davvero triste dover rimandare per così tanto tempo il nostro giorno tanto sognato, ma soprattutto, rassegnarci a viverlo così come ci è stato imposto. I limiti e le regole da rispettare sono numerose; dal numero limitato delle persone in chiesa, al farsi servire esclusivamente dai camerieri ai buffet, al distanziamento dei tavoli, all’indossare la mascherina, fino al ballare distanziati.
I compiti e le responsabilità di noi sposini sono aumentati, spetta infatti a noi creare la lista completa di tutti i numeri di telefono degli invitati che la location dovrà conservare per i 15 giorni successivi al matrimonio, raccogliere green pass e tamponi degli invitati e a noi la responsabilità dell’organizzazione dei tavoli, diventata più complessa di quanto in realtà già lo fosse.
Mi auguro solamente che tutti i miei invitati possano stare sereni e godersi a pieno l’evento che si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-Covid e in sicurezza per tutti.”
Le regole da seguire per i matrimoni
I proprietari di location e ristoranti sono tenuti a registrare i dati dei presenti e conservarli per almeno 14 giorni.
Gli sposi dovranno fornire i recapiti telefonici di tutti gli invitati per poter agevolare, in caso di focolaio, il tracciamento dei contagi. La pandemia ha inciso anche sui banchetti di nozze.
All’interno di locali al chiuso, le persone su ogni tavolo dovranno mantenere una distanza di almeno un metro l’uno dall’altro; c’è anche una rigida distanza di due metri da mantenere tra i tavoli stessi.
Gli invitati, durante il pranzo, non sono obbligati a indossare la mascherina finché sono seduti al proprio tavolo. Obbligatorio, invece, l’utilizzo per chi circola in piedi all’interno del locale.
In caso di buffet, sarà il personale autorizzato a servire tutte le portate per evitare code e assembramenti. Riparte anche la musica dal vivo. La distanza minima tra gli artisti che si esibiscono è di tre metri, gli invitati invece, dovranno stare almeno ad un metro tra loro.
Le bomboniere saranno distribuite dagli sposi, muniti di mascherina e attenti alla continua igienizzazione delle mani.
Gli esperti del settore: si teme l’aumento dei prezzi
La lunga pausa ha inciso parecchio sui bilanci dei ristoratori e, una volta aperti, non sono poche le spese per la sanificazione del locale a cui si aggiunge la riduzione dei posti nelle sale per consentire l’adeguato distanziamento interpersonale tra gli ospiti.
Dal sito ProntoPro emerge un dato preoccupante quanto inevitabile: le richieste di servizi matrimoniali è calata del 78% da inizio 2021. Chi, comunque, decide di affrontare le nozze lo fa tendendo a risparmiare. La cifra media che viene spesa normalmente per l’organizzazione di un matrimonio, in Italia, si aggira intorno ai 25.000 euro con una fascia che parte dai 14.000 e arriva fino a 36.000 euro.
Negli ultimi dodici mesi l’87% delle coppie ha optato per un matrimonio low cost puntando a risparmiare senza superare i quindici mila euro di spese. Il restante 13%, invece, non ha rinunciato a nozze d’oro con budget importanti nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia.
Dott.ssa Sabina Cuccaro
Responsabile settore Konsumer Donne