Se si dovesse presentare una persona per chiedervi un prestito, sicuramente cerchereste di informarvi sui motivi che l’hanno spinta a chiederlo e anche se sia nelle condizioni di restituirlo.
Se vado da una finanziaria per chiedere una somma di danaro, mi verranno chiesti dei documenti che comprovino le mie capacità di onorare l’impegno.
Sintetizzando: chi chiede dei soldi in prestito deve dimostrare la sua solvibilità, e se quest’ultima espone il creditore a dei rischi, potrebbe essere negata la somma oppure potrebbero esser chiesti degli interessi maggiorati.
Quindi più è elevato il rischio che un debitore non riesca a restituire il credito, più saranno alti gli interessi richiesti. Tutto ciò sembra ovvio, e allora mi chiedo perché, molti consumatori, ciclicamente cascano nelle trappole tese da società che, pur di racimolare soldi sul mercato, offrono interessi sopra la media.
Se applicassimo il ragionamento fatto in precedenza, appena ci vengono proposti interessi “allettanti” a fronte di un capitale da versare, dovremmo essere consapevoli del rischio elevato dell’investimento.
Bond Argentini, azioni senza mercato e obbligazioni emesse da società in cattive acque: quante ne abbiamo viste? Troppe!
Applichiamo l’esempio fatto all’inizio e vedrete che difficilmente ci faremo attrarre da chi ci potrebbe far perdere i nostri risparmi. Sia chiaro, posso anche accettare certe proposte, ma lo devo fare con la consapevolezza del rischio a cui vado incontro.
Anche nella finanza vale il detto “prevenire è meglio che curare”, anche perché se perdo un capitale, difficilmente troverò la cura per recuperarlo.
Enzo Ferrante
Vice presidente konsumer Italia