È di questa mattina il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alle pratiche scorrette rilevate per due società del gruppo Facile.it. La sanzione è 7 milioni di euro.
“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso il procedimento istruttorio su due pratiche commerciali scorrette in materia di comparazioni e preventivazioni nei settori finanziario e assicurativo, realizzate attraverso il sito Facile.it. La prima pratica, di natura ingannevole, in violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo, è relativa al fatto che non veniva chiarito che i risultati della comparazione dei prestiti sono provvisori (…); la seconda pratica, di natura aggressiva, in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo, consiste nell’aver proposto al consumatore in modo insistente, tramite l’utilizzo di pop up automatici, una polizza assicurativa abbinata ai prestiti personali anche a soggetti che in un primo momento avevano manifestato la volontà di non stipulare la polizza stessa. Inoltre, sia per i prestiti sia per le polizze RC Auto, viene effettuata una vera e propria attività di sollecitazione contattando telefonicamente anche coloro che non avevano espressamente chiesto di essere richiamati, limitandosi a salvare il preventivo…”
Konsumer Italia, è stata la prima associazione ad esporre all’AGCM, in seguito alle numerose segnalazioni dei consumatori, la scorrettezza delle pratiche commerciali di Facile.it.
Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia, ha dichiarato: “L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si riconferma essere l’unico baluardo a fianco dei consumatori. Il Codice del Consumo è una legge dello Stato e come tale va rispettata, al contrario la maggior parte delle imprese e dei professionisti neanche lo conosce dimostrando così l’assoluta noncuranza in merito ai diritti dei Consumatori, parliamo di diritti e non di gentili concessioni delle imprese. La sanzione irrogata a Facile.it sia di monito anche per altri siti di comparazione che continuano ad ignorare l’importanza del Codice del Consumo”.