Dai disinfettanti e mascherine ai generi alimentari di prima necessità, le recenti indagini sul mercato confermano le nostre preoccupazioni legate al rischio di aumenti anomali dei prezzi da parte di alcuni commercianti. È quanto si sta verificando nel nostro paese, in questo periodo di emergenza sanitaria, che ha constatato il fenomeno di rincari ingiustificati sempre più in crescita su prezzi e tariffe al dettaglio.
Aumenti significativi, rispetto al periodo pre-pandemia, sono stati rivelati via web ma anche nei supermercati con incidenza significativa presso rivenditori più piccoli che speculano sulla situazione e sulle esigenze dei consumatori.
Casi eclatanti riguarderebbero ad esempio il costo della farina e il lievito di birra. In sub-ordine pasta e olio. Parliamo di beni di prima necessità che allo stato attuale si considerano “introvabili” tra le corsie dei supermercati e che vengono proposti, laddove il consumatore ha la fortuna di trovarli sui banchi alimentari, a prezzi altissimi se non il doppio del loro costo iniziale. Analoga situazione è stata riscontrata online, con una vendita di tali beni a prezzi irragionevoli.
“Ma perché aumenta il prezzo di tali beni?” Gli italiani hanno scoperto, o riscoperto, la passione di impastare pane, pasta nelle proprie case. Tale fenomeno di aumento dei prezzi, pertanto, è certamente riconducibile a vere e proprie pratiche scorrette, da censurare, per quella nicchia di esercenti mossi dalla voglia di speculare sulla crisi, sicuramente spinti dalla considerevole crescita esponenziale del consumo di tali beni e dalla corsa sfrenata da parte degli italiani nel fare la spesa, timorosi di esaurire le proprie scorte in casa.
Non solo. Anche sul fresco abbiamo notato la tendenza dei prezzi al rialzo per le verdure, in particolare cavolfiori e carote il cui prezzo risulta raddoppiato. Và precisato che non c’è scarsità di merce e ci troviamo nel pieno di una stagione favorevole. Per cui l’aumento dei prezzi è del tutto ingiustificato.
Altra riflessione è che tale fenomeno dei rincari sui prezzi non si può ricondurre o legare al trasporto della merce considerato che il prezzo del Petrolio è crollato sotto i 30 dollari al barile, addirittura la metà di quello che pagavamo fino a pochi mesi fa prima dell’emergenza da covid19.
Konsumer Italia dichiara: “Sono vere, pure, semplici speculazioni che vanno bloccate e segnalate presso le opportune sedi competenti”.
Ricordiamo inoltre l’importanza di acquistare in modo consapevole limitando le proprie scelte verso quei beni e prodotti di stretta necessità, così da consentire e agevolare a tutti l’ingresso nei supermercati per l’acquisto dei beni primari.
Konsumer Italia invita tutti i consumatori a volerci segnalare a mezzo email al presente indirizzo istituzionale: info@konsumer.it, eventuali scontrini di spesa che possano dimostrare tali aumenti ingiustificati dei prezzi.
Le vostre segnalazioni, per le quali ringraziamo in anticipo, contribuiranno alle procedure di intervento che Konsumer Italia adotterà per contrastare e limitare tale fenomeno di aumenti anomali dei prezzi della spesa.
Il Presidente Konsumer Italia
Fabrizio Premuti