Hazan: bisogna proteggersi dai rischi del vivere quotidiano
Alessandra Schofield
Quando si parla di welfare e assicurazioni tendenzialmente si pensa a tematiche come la curva demografica, l’insufficienza delle pensioni, il mondo del lavoro precario, la non autosufficienza in età avanzata. Temi noti ma di grande drammaticità, ha sottolineato Maurizio Hazan intervenendo al convegno “Io ti proteggo”, organizzato dalla Fondazione Ania. Non si tiene però sufficientemente conto che l’assicurazione significa di per sé welfare. “Non è facile presentare ai giovani gli scenari di fine vita, poiché tendono a vivere il momento. Ma bisogna pensare che siamo in una società a rischio e liberare risorse dai rischi che tutti i giorni ci attanagliano vuol dire liberare risorse per costruire un futuro finanziario adeguato”. In altre parole, si può certamente parlare di pensione: ma se si perde il lavoro o la casa, se ci si trova a dover pagare un grosso risarcimento magari perché il proprio figlio ha investito qualcuno con la bicicletta, o perché un incendio provocato da guasto elettrico al proprio impianto danneggia la casa del vicino, diventa difficile anche parlare di pensione. “Bisogna fare attenzione a proteggersi dal rischio del vivere quotidiano” ha proseguito Hazan, ricordando che copertura del rischio può significare anche catena di sviluppo “L’assicurazione è un sostegno alle attività indispensabili e che presidiano le nuove possibilità di lavoro, come per esempio l’attività medica o tutte le attività deontologicamente rischiose o le piccole e medie imprese che hanno dei rischi straordinari che non gestiscono. Tutto il mondo del Danni deve essere pronto alla sfida”. Una recente indagine dell’osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane ha molto ben analizzato l’effetto dei cosiddetti “shock” sulla qualità di vita delle persone e come la potenzialità delle coperture Danni faccia da contraltare ad una sottoassicurazione assoluta “Per far comprendere ai consumatori l’importanza delle garanzie offerte dal settore assicurativo è necessaria una profonda opera di informazione” ha concluso Maurizio Hazan.