Quello che era l’unico settore dove le liberalizzazioni sembrava avessero dato un qualche risultato in termini di diminuzione dei prezzi sembra inesorabilmente essersi arrestato.
Dopo gli aumenti rilevati nei mesi scorsi sulle tariffe dei programmi di abbonamento ora anche i servizi, fino ad oggi gratuiti, passano a pagamento. E’ il caso di lo sai, chiamaora di Tim e di Chiamami e Recall di Vodafone. Sui telefonini degli utenti stanno arrivando messaggi di avviso dai due gestori che indicano chiaramente il passaggio a pagamento dettagliandone sia i costi, sia come disattivare il servizio. Quindi sembrerebbe tutto regolare ed in linea con la libertà di impresa nel fornire servizi a pagamento informandone la clientela.
Osserva però Carlo Pileri, portavoce della federazione IConsumatori a cui aderisce anche Konsumer Italia, la stranezza non è data dal metodo usato nel cambiare unilateralmente le regole del gioco, semmai dal fatto che i due maggiori operatori di telefonia mobile si siano mossi all’unisono sulla stessa direzione e per gli stessi servizi, un fatto su cui un approfondimento potrebbe starci se a farlo fosse l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Konsumer Italia consiglia a tutti gli utenti una valutazione attenta del servizio che, laddove non sia strettamente necessario, sia prontamente disattivato al fine di non trovare sgradite sorprese nel conto del servizio telefonico. Le nostre sedi territoriali sono a disposizione per supportare i consumatori che non fossero in grado di provvedere autonomamente alla disattivazione così come quelli che trovassero difficoltà nelleseguirla.
Chiederemo ai due operatori di dettagliarci con precisione i metodi di avviso utilizzati per dare risalto alla notizia e il prolungamento del periodo di avviso per almeno altri 30 giorni consapevoli che non tutti, entro la data del 21 luglio stabilita come data di cessazione della gratuità del servizio, avranno maturato la consapevolezza del cambiamento delle condizioni.